mercoledì 19 novembre 2008

La svolta

Eravamo in Lituania da più di tre giorni e le uniche scopate fatte erano state a pagamento. Non che la cosa ci preoccupasse molto, del resto sono convinto che in un modo o nell'altro ogni scopata nasconda un conto da pagare, in banconote, beni o rimpianti poco conta in fondo.
Noi, da quando abbiamo lasciato il "bel paese" avevamo iniziato a pagare tutto e tutti .... adesso si aspettava il resto.
Il resto arrivò il giorno seguente alla scopata in hotel, quando decidemmo di trascorrere la serata in un pub del centro città.
Da noi se scegli un pub a caso, come minimo trovi svogliati cameriere che ti chiedono i soldi ancora prima di portarti da bere, dietro al bancone panzoni con maglietta "branded", immancabilmente impataccata della maionese dell'ultimo panino servito, e tavoli di infelici avventori seduti a parlare di fantacalcio o coppiette mezze scoppiate che tentano di ricucire una storia davanti ad un boccale di birra spinata male.
A Vilnius devo dire che la situazione, già dall'ingresso nel locale, sembrava avere una piega ben differente.
Appena entrati infatti siamo stati accolti da una musica già altissima alle 21:30 di sera, orario dove da noi i buttafuori stanno ancora montando le transenne davanti al locale, e i camerieri stanno sniffando coca chiusi nei camerini.
Musica già alta, europea, non pensate a canzoncini folkloristike lituane, un sacco di gnocca che balla poco vestita, e una netta predominanza numerica del genere femminile su quello maschile.
L'ingresso ovviamente è gratuito, e le consumazioni, se scegli la più cara, ti costa 3 euro.
Diciamo che in questo contesto è difficile restare sobri più di mezzora, e verso fine serata è davvero difficile riuscire a restare ancora in piedi.
Il dutur a tratti lo perdevo di vista. Mi appariva prima seduto ad un tavolo di gente sconosciuta, offrire vodka a tutti, ridere a bocca aperta mentre una gnocca con la quarta di reggiseno gli versava un liquido incolore direttamente in gola, e lui semi soffocato, sputargliene metà sulle tette, che "effetto bagnato" si mostravano in tutto il loro splendore ad una folla in visibilio.
Poi lo perdo di nuovo per un'oretta, dopodicché mi fa l'occhiolino dal mezzo della pista, avvinghiato ad una mora, esca dalle lunghe gambe, con la quale abbozza un tentativo di ballo lento con il solo scopo, da parte del mio amico, di toccargli il culo.
Tolto lo sguardo dal dutùr per un attimo, mi soffermo su una visione inquietante. Uno dei ragazzi romani che avevamo incontrato qualche giorno prima in un ristorante, e che ci avevano intrattenuto per tutta la serata con le foto delle loro prede femminile sui loro telefonini, ecco, uno di quelli, l'unico che non aveva ancora beccato, era venuto da solo al locale quella sera, mentre tutti i suoi amici erano a casa a scopare, a cercare di dare un senso anche lui alla vacanza.
Ecco, l'immagine di quel tizio, seduto mezzo sbronzo sulle scale di legno del locale, con la testa sorretta dalle sue ginocchia, e un maglioncino demodé legato in vita, è stata una delle immagini più tristi della vacanza polacco-lituana, dopo il muro delle fucilazioni di Aushwitz.
Ancora adesso, a distanza di anni, quando vogliamo fare riferimento ad una situazione tristissima, tiriamo in ballo "Il romano" :)
Diciamo che inconsapevolmente mi è stato anche utile ,come spronamento, per cercare di non finire anche io come lui, e visto che ero sulla buona strada iniziai a darmi da fare, e mi lanciai in perlustrazione.
Alle 3 del mattino in italia, nei locali, sono rimasti solo i "fattoni" della peggio specie, e qualche "travone" in cerca di un passaggio a casa retribuito con un soffocotto, a Vilnius invece anche a tarda notte la pista pullula ancora di belle ragazze assetate di notte.
Mi siedo al bancone del bar, per l'ennesima vodka, e mentre scelgo la causa della mia prossima probabile figura di merda, ecco che una bella ragazza bionda, dal viso coi tratti levigati, si siede vicino a me, e mi chiede se sono australiano.
Di li a qualche minuto ci ritrovammo avvinghiati nel mezzo della pista a ballare un lento, ed io che fino a qualche minuto prima prendevo in giro il mio amico mentre tentava un goffo ballo con il solo scopo di palpeggiare la sua compagna di ballo.
Fatto sta che da quell'episodio, la vacanza cambiò drasticamente registro, causa l'errore, che adesso, col senno di poi, mi sento di confessare di aver fatto, ovvero di legarmi ad una ragazza, sacrificando in quel modo la grande offerta che la città offriva.
Un pò come andare in un ristorante, che offre cibi squisiti con un'offerta molto differenziata, e riempirsi subito tutto lo stomaco con un piatto solo, senza quindi poi potersi deliziare di tutto il resto.