Cracovia. Ricordo che la prima volta me ne parò mio cugino.
Lui si che di est se ne intendeva.
Più grande di me di una decina di anni, aveva speso periodi memorabili nell'est, quello vero. I suoi racconti allietavano le noiosissime serate di quando ti trovi coi parenti, e sei costretto per ore ad ascoltare le baggianate di tutti loro.
Giovanni invece raccontava dei suoi amori lasciati qua e la. Ad est. E io, inchiodato sempre tra le solite quattro mura, assieme alle solite persone, fantasticavo parecchio quando mi parlava di posti quali San Pietroburgo, Mosca, Cracovia e impronunciabili città della Romania.
Fu quindi lui a consigliarmi Cracovia, non direttamente, ma con quanto andava raccontando.
Cittadina molto bella dal punto di vista architettonico, ma anche città universitaria. Piena di ragazzi giovani e con un centro città che pullula di vita.
Decine di localini dai nomi improbabili tutti sotto terra. Accrocchiatissime scalinate ti conducono in cantine adibite a discoteche, dove con una manciata di euro riesci a ordinare una quantità di vodke sufficiente a mettere in affanno fegati allenatissimi quali il mio e quello del dutùr.
La prima sera me la ricordo bene. Fuori e dentro da tutti i locali del centro città.
Le mani tatuate di timbrini manco fossimo i discendenti di qualche sconosciuta tribù polnesiana, le gambe oramai vacillanti dopo l'ennesima vodka e il quattrocentesimo scalino salito. Verso le quattro del mattino, nonostante lo stato alcolico fosse quello derivante da quanto appena descritto, il dutùr lamenta un lieve appetito, e come non dare corso al suo istinto quando si sta passando davanti alle insegne di un mc donald ?
Mecco è sempre Mecco, anche a Cracovia ha sempre il suo fascino.
Soprattutto quando alle 4 del mattino hai una fame pazzesca, e sai che l'unica possibilità di sfamarti è fare l'ennesimo affronto al tuo fegato, offrendgli un BigMacMenu.
Hamburgher, patatine, birra, e quel che restava della notte passato abbracciato alla tazza del water a vomitare anche l'anima.
L'indomani mattina, davanti ad una tazza di the, nella sala breakfast dell'hotel, a ragionare sul fatto che sicuramente fu un colpo di freddo, la famosa "diagonale", a mettere KO le nostre budella, mica le vodka, noi si che lo si reggeva l'alcol !
Quella mattina ci ripromettemmo che ci avremmo dato un taglio all'alcol, non sapendo che dovevamo ancora cominciare a bere seriamente.
Il giorno a Cracovia passava abbastanza velocemente, primo perchè prima di mezzogiorno non si metteva il naso fuori dall'hotel, secondo perchè di giorno tutte le ragazze polacche carine erano al lavoro ( giustamente ) quindi a noi interessava ciò che accadeva dall'imbrunire in poi, quando le belle polacche, restaurate per la serata, iniziavano a gravitare lungo il perimetro dell'immensa piazza, tracciando lunghe e regolari orbite alla ricerca di qualcuno che gli sponsorizzasse la serata.
Resta il fatto che per vivere la notte, in qualche modo il giorno andava speso.
Ad agosto a Cracovia non fa affatto caldo, almeno quell'estate. Fatto sta però che una mattina la receptionist dell'hotel ci parlò di un parco acquatico al coperto, proprio in periferia di Cracovia.
Ci scrive nome , indirizzo e numero di telefono su di un bigliettino che ancora conservo, e ci augura buon divertimento.
Trovare il parco acquatico è stato tutto tranne che semplice, ad ogni semaforo eravamo fermi a chiedere informazioni mostrando alla gente il famoso bigliettino.
Finalmente dopo numerosi giri arriviamo davanti al parco acquatico. La struttura era già da fuori molto imponente. Immaginate l'acquatica di Milano avvolta in una immensa struttura di vetro, che lascia entrare la luce, scaldando i vetri a mo' di effetto serra, dando l'illusione di essere in un posto caldo.
Rimaniamo impressionati ulteriormente quando entriamo nella zona spogliatoi. Pieni di preconcetti sui polacchi mai ci saremmo immaginati una pulizia ed una organizzazione del genere. Spogliatoi dove potevi anche camminare scalzo, senza essere nemmeno sfiorato dal timore di contrarre qualche infezione. Un braccialetto di plastica al polso ti permetteva di effettuare qualunque tipo di spesa all'interno della zona acqua senza doverti portare il portafogli nel pacco del costume, come succede da noi.
Ci eravamo ripromessi io e il dutùr di andare al parco acquatico con il solo fine di slumazzare qualche gnocca in costume, spaparanzati in totale relax tutto il pomeriggio, ricaricandoci per la serata.
Con queste premesse dopo 5 minuti ci trovammo coinvolti in una mega partitona a pallavolo in acqua con polacchi dei quali il più grande aveva forse 12 anni. Non so se era più grottesca la faccia del dutùr quando si faceva fare punto da una dodicenne, o le facce impietosite dei genitori dei bambini che assistevano alla disfatta di due trentenni italiani, da parte dei loro bambocci, che sommate assieme tutte le loro età, forse a malapensa si raggiungeva quella mia e del dottore.
Riusciti a sottrarci a fatica da quel siparietto, il dottore finalmente va a saziare il suo desiderio di relax in una tazzona idromassaggio, con acqua stile brodo di giggiule, assieme a due carampane polacche che gli sorrisero per tutta la sessione di idromax, io invece, attratto dalle emozioni forti decisi di provare il megascivolo.
Sopraffatto dalla smania non feci particolare caso al fatto che l'età massima dei suoi utilizzatori era comparabile a quella dei nostri ex compagni di pallavolo.
Salii in cima e mi gettai seduto nella ripidissima lingua di plexiglass male irrigato che conduceva all'acqua.
Un istante dopo l'impatto capii il significato di un cartello che stava ai piedi dell'attrazione. Raccomandava che l'altezza massima degli utilizzatori fosse 1,60 mt.
Il dolore ai talloni rimbombò come una campana lungo tutto il metro e novanta della mia statura, e mi accompagnò per buona parte del soggiorno a Cracovia.
Si attenuava solo a tarda serata, quando il numero di vodke ingerite anestetizzava il dolore almeno fino al mattino.
La sera stessa, con me claudicante, raggiungemmo la piazza centrale di Cracovia, che distava si e no un chilometro dal nostro albergo, il mitico hotel Alexader.
Un giretto tra le bancarelle di ambra, qualche artista di strada, un giro per negozi affascinati da quanto fossero bassi i prezzi rispetto all'italia e si fece subito ora di cena.
Mettemmo pancia verso un bel ristorantino affacciato sulla grande piazza centrale, affidandogli il difficile compito di soddisfare le nostre voraci bocche a poco prezzo. Non deluse le aspettative. Nemmeno le due polacche sedute al tavolo di fianco le delusero, dato che da quando ci eravamo seduti avevano cominciato a guardarci e ridere.
Un pò forse era dovuto alla quantità industriale di cibo che il dutùr continuava ad ordinare, ammaliato dal basso costo delle portate, un pò forse era perchè ci trovavano quanto meno simpatici.
Per chi è abituato al comportamento altezzoso e distaccato delle giovenche del bel paese, provare l'esperienza di una serata in una città come Cracovia può avere quanto meno dell'incredibile, e i primi giorni a volte è quasi imbarazzante.
Si viene guardati ed approcciati da bellissime ragazze, esattamente come noi maschi facciamo qui in italia quando vediamo passare una bella topa per strada.
Fu così che passammo la serata assieme a queste due bellissime ragazze, fuori e dentro da praticamente tutti i localini del centro città, bevendo e offrendo da bere alle nostre nuove compagne ogni dieci minuti, quando loro infatti, in tutta la serata, terminata alle ore cinque in mezzo alla grande piazza oramai deserta, non hanno mai estratto il portafogli dalla borsetta.
In compenso io ed il dutùr lo avevamo sempre in mano ( il portafogli ), ma il basso costo della vita fece si che con la stessa spesa di una mediocre serata a Milano, abbiamo passato una fantastica nottata ridendo, scherzando e ballando assieme a due ragazze che quanto a bellezza avevano ben poco da invidiare alle nostre veline.
Non potevamo ovviamente tirarci indietro dal macchiare una serata così perfetta con il primo due di picche della vacanza.
Prima di congedarci il dutùr mi sussurra nell'orecchio di chiedere alle nostre amiche se gli andava di salire in albergo con noi.
La loro sobria risposta alla mia sbronzissima domanda fu : " Why !? ".
Ci demmo quindi appuntamento per la sera dopo nello stesso posto in cui le abbiamo salutate.
Non le avremmo mai più riviste, anche perchè, come giustamente affermava il dutùr, la ragazza fissa va bene in quando sei in italia, almeno quando siamo in vacanza in polonia vediamo di cambiare.
La sera successiva, dopo una abbondante cena, ed il solito giro di vodke nei localini ,decidemmo di provare i bordelli di Cracovia.
Dopo l'entusiasmante debutto di Bielsko Biala, chissà nella city, pensavamo.
Rimanemmo molto delusi invece.
Verso le 4 del mattino bussammo al vetro di un taxi, il cui conducente stava dormendo dentro ( li si usa così ) e gli chiedemmo di portarci in giro per postriboli.
Per pochi zloti ci fece fare un tour completo del miglior panorama porno che offriva la città.
Piccoli voncissimi scannatoi, pieni di carampane fu quanto scoprimmo essere l'offerta migliore in materia di bagasce che la città poteva offrire.
Il nostro fido accompagnatore ci lasciava entrare per dare una occhiata, si appisolava, e quando dopo pochi minuti ci vedeva uscire sconsolati dall'ennesimo scantinato adibito a scannatoio, aveva già in mente la prossima tappa.
La notte passò così, tra mascara colanti, e sorrisi a denti alternati tenuti assieme da labbroni colorate con rossetti di improbabilissimi colori.
Anche quella notte però ebbe la sua utilità.
Ci fece desistere dall'idea del sesso a pagamento ( vista tra l'altro la squallida offerta) obbligandoci ad impegnarci a superare un pò, almeno li, la nostra timidezza invincibile, per concludere con qualche bellezza locale, conosciuta in maniera tradizionale e pagata quantomeno in beni e servizi e non con banconote.
sabato 10 maggio 2008
Le ragazze della notte
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5 commenti:
Un piccolo giro sui vari blog per lasciare saluti ed augurare una buona serata a tutti. Maria
hahha! che resoconto simpaticissimo.
sono ora in vacanza a cracovia :P
grandissimo report, grazie! io e il mio "Dutùr" partiamo domattina x Cracovia con tutte le buone intenzioni di visitare e abbordare "free" ma anche, x sicurezza, con una bella stampa di qualche numerino x "servizi in camera". ti dirò! nelle grinfie dei tassisti ci siamo già caduti troppo spesso a Budapest, Praga, Bratislava x dar loro ancora un minimo di credito. Quindi...a piedi e via! Taxi giusto dall'aeroporto e x andare magari alle piscine coperte di cui parli. A proposito, sai mica dirmi l'indirizzo?? grazie, Nicola
trovato trovato: Park Wodny
http://www.parkwodny.pl
riciao
Esatto, proprio quello il parco acquatico! Buon divertimento ;)
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